sabato 29 ottobre 2011

Brevità e chiarezza, condizioni per una comunicazione efficace!

Nel suo delizioso libro "L'italiano, lezioni semiserie" (Rizzoli, 2007) il giornalista Beppe Severgnini propone alcune versioni successive del medesimo testo:

La scrittura, per molti versi, ricorda la scultura. È meglio togliere piuttosto che aggiungere. Ma questo è un esercizio piuttosto faticoso, notoriamente, e molti preferiscono evitarlo, appena possibile. Ma in questo modo contribuiscono alla massa di parole inutilí che circolano per il nostro sistema solare. 



Scrivere è come scolpire. Meglio togliere che aggiungere. Ma è un esercizio faticoso, e qualcuno preferisce evitarlo. Così contribuisce alla massa di parole inutili a spasso per il nostro sistema solare.


 Scrivere è corne scolpire: bisogna togliere. Poiché è un esercizio faticoso, qualcuno preferisce evitarlo. Ecco spiegata la massa di parole inutili a spasso per il sisterna solare.

E' evidente che la versione più breve è anche la più scorrevole ed efficace: dice esattamente le stesse cose rispetto alla prima, usando 27 parole invece di 45.
Però è stata ottenuta con sforzo. La pulizia, la limpidezza, l'ordine quasi mai sono virtù naturali: devono essere perseguite consapevolmente. Quando ci si arriva si meritano almeno due medaglie: la prima per aver rispettato l'ambiente in cui viviamo, evitando lo spreco di carta e inchiostro, la seconda per aver risparmiato una perdita di tempo al lettore.

domenica 23 ottobre 2011

La lingua di certi professionisti dell'informazione (eppure dovrebbero essere maestri di comunicazione efficace!)

Qualche gioiello linguistico, dai giornali radio RAI:

... .i cadaveri erano avvolti in delle stuoie...  

... la ragazza era stata ricoverata per operarsi di appendicite...

... sarà una settimana di ripartenze lavorativamente parlando...  ( qui ci vuole una traduzione: finite le vacanze molti torneranno al lavoro)